Di NaNoWriMo e Guardiani della Soglia
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Sono reduce da una “competizione contro me stessa” che mi ha in parte sfiancata e in parte entusiasmata. Spesso le due cose accadevano contemporaneamente.
Ho partecipato al NaNoWriMo (e vinto: qui sotto ne fornisco la prova), che sta per “National Novel Writing Month”.
"Come and See. You have the key" (India. Photobook. Photojournalism. Children. Noprofit.)
Pur praticando la Meditazione Universale della Scuola della Spiritualità, derivata dalla tradizione radhasoami della Sant Mat induista, non ho mai visitato nemmeno un tempio, o passeggiato per le strade dell’India, nei suoi colori e tra la sua gente.
Ma ho un caro amico che ci è stato.
La macchina del tempo, ovvero "Il Bibliomotocarro" del maestro Antonio la Cava, e un sogno da realizzare.
Oggi voglio raccontarvi una storia che parla di un potente stregone, del suo carro magico, e di come abbia insegnato ai suoi piccoli apprendisti a viaggiare nel tempo.
Questa storia ha inizio in estate, in un torrido pomeriggio di agosto.
La quarta parola del mago: TACERE, e la creatività.
Ed eccoci giunti all’ultima delle quattro parole del mago. Dopo sapere, osare e volere, è il momento di TACERE.
Secondo Eliphas Levi tacere è “una discrezione che nulla può inquinare o corrompere”.
Credo che la linea di divisione tra “realtà” e “immaginazione” sia più sottile di quanto siamo disposti ad ammettere.
La terza parola del mago: VOLERE, e la creatività.
Dopo “sapere” e “osare”, la terza parola del mago è VOLERE.
Secondo Eliphas Levi volere è “avere una volontà che nulla può spezzare”.
A mio avviso la volontà è una questione di autostima.
La seconda parola del mago: OSARE, e la creatività.
Dopo “sapere”, di cui scrivo qui, la seconda delle quattro parole del mago è OSARE.
Secondo Eliphas Levi, osare è “un coraggio che nulla può far vacillare”.
“Non sei capace”, “è troppo tardi per te”, “questo progetto è troppo ambizioso”...